I giovani e il Covid. Stanchi ma resilienti

Il ruolo dei recettori degli estrogeni nel cervello

Francesca Pia Pagnotta

Dottoressa in Giurisprudenza, LUISS Guido Carli
Stagista presso il Tribunale di Castrovillari (CS), Sezione Penale

Abstract

In questi ultimi due anni e mezzo, un fenomeno che ha inciso profondamente nella vita di ciascuno di noi è stato il coronavirus. La tristezza e la paura sono stati i due sentimenti principali che hanno accomunato tutti, dai più adulti ai più giovani, e sono stati soprattutto questi ultimi ad aver dovuto fare delle rinunce che si sono ripercosse negativamente sulla loro vita. Il totale isolamento ha, infatti, determinato l’insorgere di varie problematiche quali la paura dell’altro, l’ansia e la depressione. La tristezza di non poter condividere il proprio tempo insieme agli amici ha fatto si che la maggior parte dei giovani individuasse il mondo virtuale come il luogo all’interno del quale potersi rifugiare, al fine di cercare un contatto con gli altri. La frequentazione del web se da un lato ha prodotto degli effetti benefici, dall’altro, attraverso l’eccessivo uso dei social network ha determinato l’intensificarsi di fenomeni importanti quali il cyberbullismo. Da qui la necessità di riconsiderare il valore della socializzazione e della vita.

Parole chiave: Giovani; Realtà; Vita; Social; Tristezza e paura; Coronavirus.

Pagnotta FP: I giovani e il Covid. Stanchi ma resilienti. In: Telos, no. 2, pp. 209-217, 2022, ISBN: 9788894707816. (Tipo: Journal Article | Abstract | Links)

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