Fenomenologia e neurobiologia del tempo
- Telos Telos 2/2022
Gianfranco Del Buono
- 14 Gennaio 2023
Gianfranco Del Buono
Psichiatra
Abstract
Questo lavoro cerca di spiegare la nozione di tempo, partendo dal dominio temporale nella fenomenologia. Il tempo non è un semplice contenuto di coscienza, è una componente chiave dell’esperienza, una componente dinamica del Sé di base. Al livello fenomenologico, riscontriamo delle anomalie dell’esperienza del tempo, e ci riferiamo a questo fattore della temporalità con il termine di tempo “vissuto”. Possiamo esperire il tempo come troppo veloce o troppo lento, continuo o discontinuo, orientato al passato o al futuro, etc. Ma c’è anche un secondo livello della temporalità, che è pretematica, nel senso che rimane nello sfondo della nostra esperienza conscia.
Nella seconda parte dell’articolo, viene esplorata la possibilità che le caratteristiche fenomenologiche spazio-temporali abbiano una correlazione con l’attività neurale. Studi recenti in neuroimaging condotti in Psichiatria, hanno spostato l’attenzione sulla attività spontanea intrinseca del cervello, la cosiddetta attività dello stato di riposo. Tale attività dello stato di riposo è dotata di strutture complesse spaziali e temporali. E l’investigazione su queste strutture spazio-temporali dello stato di riposo può essere condotta in un modo più o meno diretto, andando ad indagare le variabili spaziali come la connettività funzionale all’interno o tra regioni e circuiti cerebrali, e le misure temporali attraverso le fluttuazioni e la variabilità delle frequenze dell’attività cerebrale. Pertanto, alcuni ricercatori hanno suggerito un approccio nuovo alla psicopatologia: “la psicopatologia spaziotemporale”. Tale psicopatologia spazio-temporale concepisce i sintomi psicopatologici in termini spaziotemporali (nello stato di riposo), invece che in termini senso-motori, affettivi o cognitivi (in quanto correlati ad una attività anormale, evocata da stimoli oppure indotta da un compito). In conclusione, la temporalità non è solo una modalità essenziale per investigare la coscienza, e il Sé, ma ha anche rilevanza per studiare la soggettività nelle persone che sono affette da disturbi mentali. Parole chiave: Tempo; Fenomenologia; Attività cerebrale a riposo; Psicopatologia spazio-temporale.
Parole chiave: Tempo; Fenomenologia; Attività cerebrale a riposo; Psicopatologia spazio-temporale.
Del Buono G: Fenomenologia e neurobiologia del tempo. In: Telos, no 2, pp. 47-68, 2022, ISBN: 9788894707816. (Tipo: Journal Article | Abstract | Links)@article{nokey, Questo lavoro cerca di spiegare la nozione di tempo, partendo dal dominio temporale nella fenomenologia. Il tempo non è un semplice contenuto di coscienza, è una componente chiave dell’esperienza, una componente dinamica del Sé di base. Al livello fenomenologico, riscontriamo delle anomalie dell’esperienza del tempo, e ci riferiamo a questo fattore della temporalità con il termine di tempo “vissuto”. Possiamo esperire il tempo come troppo veloce o troppo lento, continuo o discontinuo, orientato al passato o al futuro, etc. Ma c’è anche un secondo livello della temporalità, che è pretematica, nel senso che rimane nello sfondo della nostra esperienza conscia. Nella seconda parte dell’articolo, viene esplorata la possibilità che le caratteristiche fenomenologiche spazio-temporali abbiano una correlazione con l’attività neurale. Studi recenti in neuroimaging condotti in Psichiatria, hanno spostato l’attenzione sulla attività spontanea intrinseca del cervello, la cosiddetta attività dello stato di riposo. Tale attività dello stato di riposo è dotata di strutture complesse spaziali e temporali. E l’investigazione su queste strutture spazio-temporali dello stato di riposo può essere condotta in un modo più o meno diretto, andando ad indagare le variabili spaziali come la connettività funzionale all’interno o tra regioni e circuiti cerebrali, e le misure temporali attraverso le fluttuazioni e la variabilità delle frequenze dell’attività cerebrale. Pertanto, alcuni ricercatori hanno suggerito un approccio nuovo alla psicopatologia: “la psicopatologia spaziotemporale”. Tale psicopatologia spazio-temporale concepisce i sintomi psicopatologici in termini spaziotemporali (nello stato di riposo), invece che in termini senso-motori, affettivi o cognitivi (in quanto correlati ad una attività anormale, evocata da stimoli oppure indotta da un compito). In conclusione, la temporalità non è solo una modalità essenziale per investigare la coscienza, e il Sé, ma ha anche rilevanza per studiare la soggettività nelle persone che sono affette da disturbi mentali. |
Autore
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Psichiatra, Psicoterapeuta | Tel: +39 338 4646631 | e-mail: delbuono.g@alice.it